2015, 8 maggio – Ordine del Giorno sulle stragi nel mediterraneo di MEDAC, e risposta CE

Il MEDAC, riunitosi a Marsiglia nei giorni 22 e 23 aprile 2015, esprime cordoglio per la tragedia che si consuma quotidianamente nel Mediterraneo che interpella la nostra coscienza e chiede un deciso intervento per porre fine ad un’ecatombe che va affrontata con responsabilità e senso di discernimento.

Negli ultimi quindici anni, sono almeno quindici mila i migranti inghiottiti dal mare, nello speranzoso tentativo di raggiungere le coste europee. Le centinaia di morti degli ultimi giorni ci impongono, più che mai, di agire. In questi anni, sono stati innumerevoli le eroiche iniziative dei pescatori europei per salvare migranti alla ricerca disperata di un futuro per loro e per i loro famigliari. Un impegno protratto nel tempo nello spirito che nessuno va lasciato in mare nel rispetto di quelle norme non scritte che distinguono la personalità del pescatore.
Il divampare di conflitti armati, le sperequazioni nell’accesso ai beni primari come l’acqua o il cibo, il degrado ecologico, l’inceppamento degli stessi processi democratici e il calpestamento dei diritti inalienabili sono alcuni degli elementi che spingono uomini donne e bambini a cercare nell’attraversamento del mediterraneo l’unica soluzione. Per quanto aspre e repressive possano essere le leggi o le misure adottate, il numero di persone disposte a tentare una traversata del tratto di mare tra Nord Africa e coste europee non è destinato a diminuire e con esso il soccorso dei pescatori europei.
Il MEDAC, per conto dei pescatori europei, chiede alla Comunità Europea, nel suo complesso, un impegno forte per risolvere questo problema. L’approccio stesso al tema dell’accoglienza non può prescindere da una prospettiva comunitaria e neanche diventare un problema esclusivamente mediterraneo.
Ogni eventuale iniziativa comunitaria volta al pattugliamento del Mediterraneo dovrà essere incardinata a una forte vocazione umanitaria. Salvare vite umane è un dovere irrinunciabile che deve sempre e comunque primeggiare rispetto a qualsiasi altra considerazione. Non prendere atto di questo implacabile dato di fatto non farà che rafforzare la capacità d’infiltrazione dei trafficanti di esseri umani nella gestione dei flussi, con gli esiti che tutti noi conosciamo, e con il rischio di far diventare il Mar Mediterraneo una delle più grandi fosse comuni della storia dell’umanità.
COMMISSIONE EUROPEA
Gabinetto del Presidente Jean- Claude Juncker
Bruxelles, 28-05-2015
Gentilissimi,
Il Presidente della Commissione Europea, Jean- Claude Juncker, mi ha incaricato di ringraziarVi per la Vostra lettera dell’08 Maggio 2015 a nome dei membri del Consiglio Consultivo MEDAC in merito alla situazione dei migranti nel Mediterraneo. Il Presidente Juncker mi ha altresì incaricato d’informarVi che la Vostra lettera è stata trasmessa alla Sig.ra Federica Mogherini, Vice Presidente e Alto Rappresentante dell’Unione per la Politica Estera e la Sicurezza. La Sig.ra Mogherini (e-mail: federica.mogherini@ec.europa.eu) sta vagliando le questioni da Voi sollevate e risponderà quanto prima.

Distinti saluti. FIRMATO
Carlo Zadra
Consiglio Consultivo del Mediterraneo (MEDAC)

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