2014, 9 dicembre – “Ancora tragedie nel mondo della pesca” (Dichiarazione Stampa)

DICHIARAZIONE STAMPA

 

            Ancora tragedie nel mondo della pesca.

 

E’ sicuramente difficile dire qualcosa in proposito per non rischiare di urtare i sentimenti delle persone più direttamente coinvolte, a  maggior ragione dopo così poco tempo dall’evento,.

 

Ma subito dopo aver espresso la propria vicinanza alla famiglia del pescatore scomparso in mare lunedì scorso a Gabicce, la FLAI CGIL di Rimini non può però esimersi da fare qualche ragionamento su quanto sta continuando ad accadere in questo settore e sulla pericolosità della vita del pescatore; questo anche per coerenza ed in continuità con le energie che abbiamo speso sinora sull’argomento.

 

Come ormai chiarito a tutti i soggetti ed Istituzioni che si occupano di sicurezza sul lavoro, e come hanno testimoniato tristemente i fatti di mare della settimana appena trascorsa(lunedì a Gabicce, martedì a San Benedetto, venerdì a Pantelleria,…) quello del pescatore è tra i mestieri più pericolosi soprattutto in quanto alla gravità degli incidenti che ne colpiscono gli addetti. Ma questa consapevolezza deve diventare la base di partenza e la motivazione in più per cercare di migliorare le condizioni di sicurezza sul lavoro: non ci si può assolutamente rassegnare a questo stato di cose.

 

Nessuno può dire se gli incidenti sul lavoro, a partire da quelli mortali occorsi negli ultimi anni e in ultimo quelli della settimana scorsa, si sarebbero potuti evitare; ma ci sentiamo comunque di dire che i tanti soggetti che si devono occupare di sicurezza dei pescatori avrebbero potuto e possono ancora fare di più, e che dovrebbero farlo insieme.

 

Una vera e propria inadempienza è sicuramente quella da parte dei Governi che si sono succeduti dal 2008 ad oggi, perché avrebbero dovuto attuare fin da subito il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro(D.Lgs.81/2008) anche per le imbarcazioni da pesca, anziché rinviarne l’applicazione di anno in anno lasciando tuttora i pescatori, i loro consulenti e le Istituzioni del settore nell’attesa di una  normativa più moderna e certa.

 

Ma dobbiamo anche far nostra l’esperienza degli altri settori che per primi sono riusciti a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei propri lavoratori. Questo è avvenuto prima di tutto attraverso il confronto tra gli addetti ai lavori che materialmente operano nel settore e ne conoscono le caratteristiche, poi con la pratica applicazione di quanto scaturito da questo confronto. Troppo spesso ci si ferma  all’applicazione solo formale delle leggi vigenti, senza tramutarle in un miglior modo di lavorare. Formazione ed addestramento continui, elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, introduzione di buone prassi di lavoro e migliori dispositivi di protezione, sono solo alcuni esempi di quanto potrebbe scaturire da questo confronto.

 

Su questo abbiamo ancora molto da fare anche nel nostro Compartimento marittimo. Dopo ripetute sollecitazioni siamo riusciti infatti una sola volta ad instaurare un tavolo di confronto in Capitaneria di Porto con tutti gli esperti del settore, nel dicembre 2013, ma nonostante i reciproci impegni in proposito non si è poi riusciti a dare seguito a quanto ne era scaturito – riaprire tale tavolo secondo la FLAI di Rimini è una prima cosa da fare.

 

Cerchiamo insieme le soluzioni da proporre ai nostri armatori e marinai, per ridurre il rischio di incorrere nei tanti pericoli insiti nel mestiere del pescatore.

 

Rimini, 9.12.2014

Marco Rinaldi – FLAI CGIL Rimini

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