L’impatto della PCP ed il contributo della Contrattazione Collettiva

Pesca: concluso il convegno Flai Cgil, ripartire dal contratto
Si è conclusa oggi la due giorni di convegno della Flai Cgil dedicati alla pesca, durante i quali sono stati presentati gli esiti di una ricerca che affronta le politiche contrattuali nei Paesi dell’Unione Europea interessati al settore. Ai lavori sono intervenuti i rappresentati dei sindacati di Francia, Spagna, Belgio e Danimarca.

Sara Palazzoli, Segretario Nazionale Flai Cgil, ha evidenziato come “lo strumento primario per affrontare le sfide future nell’ambito della pesca europea e’ la contrattazione collettiva, poiché vediamo nel Ccnl lo strumento necessario per rispondere al bisogno di crescita, valorizzazione e tutela del lavoro nel settore”. E soprattutto, come confermato anche dagli interventi al convegno, emerge “il bisogno – prosegue Sara Palazzoli – di guardare avanti attraverso un lavoro comune, avendo lo sguardo attento all’Europa dei popoli, della solidarietà e dell’inclusivita’. Anche a partire dal lavoro presentato oggi, dobbiamo accettare la sfida che ci viene posta, di guardare all’unisono alla nostra Europa, perché solo così saremo in grado di scrivere il futuro del settore in maniera sostenibile anche per i lavoratori”.

A concludere i lavori del convegno il Segretario Generale della Flai Cgil Nazionale, Stefania Crogi, che nel presentare le risorse e le potenzialità del settore ittico, dal punto di vista ambientale, lavorativo, occupazionale, ne ha sottolineato anche le criticità. Criticità in parte dettate dalla crisi, in parte peculiari del settore, dalle basse retribuzioni, al dumping che viene da importazioni e contraffazioni, al tema della sicurezza nei luoghi di lavoro che vede la pesca inspiegabilmente esclusa dalle normative e tutele previste nel Testo Unico 81 su salute e sicurezza. Per il Segretario Generale della Flai Cgil le criticità e potenzialità del settore possono essere affrontate solo “rivitalizzando il ruolo del dialogo sociale e rimettendo al centro il lavoro, chiedendo insieme politiche che facciano ripartire il settore, a cominciare dal rinnovo del contratto, dal diritto a condizioni di lavoro sicure e da una politica europea della pesca che risolva i problemi del settore anziché aggravarli, come ci sembra accadere”.

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